Obama: "Torneremo nello spazio"

Un nuovo veicolo spaziale spinto da razzi costruiti da aziende private, tecnologia robotica per portare l’uomo a sbarcare su Marte e la ristrutturazione del Kennedy Space Center entro il 2012 con la conseguente creazione di almeno 2500 posti di lavoro: sono questi i perni del piano di Barack Obama per il rilancio della Nasa che verranno annunciati domani con un brusco cambio di marcia rispetto agli orientamenti dello scorso anno, quando la Casa Bianca si era limitata a cancellare il programma «Constellation» ereditato da George W. Bush.


Ad anticipare le intenzioni del presidente americano sono alcuni alti funzionari dell’amministrazione assieme a Pete Worden, direttore del centro di ricerca della Nasa a Ames, di base San José in California. «La scelta di fondo sta nell’affidare a imprese private la costruzione e lo sviluppo dei razzi» spiega Worden, sottolineando come ciò comporterà significativi risparmi economici per le casse federali oltre al fatto di «ridurre la dipendenza dai vettori russi» che invece era connaturata alla struttura di «Constellation». «Il programma che Bush ci aveva lasciato in eredità comportava il versamento di ingenti risorse all’Agenzia spaziale russa per sfruttare i loro vettori al fine di esplorare il Sistema Solare - osserva un alto funzionario dell’amministrazione chiedendo l’anonimato - ma ciò ci avrebbe reso, nel lungo termine, dipendenti da Mosca. Invece la formula che illustrerà il presidente Obama appoggerà la Nasa alle risorse delle industrie nazionali americane». Affidare ai privati la realizzazione dei nuovi razzi significa per l’amministrazione Obama anche puntare a favorire lo sviluppo del settore turistico-spaziale, con ricadute positive in prospettiva sulla creazione di manodopera.

Senza più l’onere di doversi occupare di vettori e propellenti, l’Agenzia spaziale riceverà nei prossimi cinque anni almeno 3 miliardi di dollari pubblici che andranno a finanziare la ricerca per la realizzazione della navetta spaziale che sostituirà lo Shuttle, al quale rimangono solo tre missioni da compiere ed è dunque oramai prossimo al pensionamento. «Disegneremo un veicolo di nuova generazione che consentirà all’uomo di raggiungere un certo numero di posti nel Sistema Solare» assicura Worden, includendovi anche Marte. Obama dunque non rinuncia all’obiettivo dell’esplorazione umana del Sistema Solare ma punta a riuscirci scaricando una parte importante dei costi sull’industria privata, alla quale - secondo alcune indiscrezioni - verrà chiesto di sviluppare «razzi pilotati da uomini».

Nelle anticipazioni non c’è invece traccia del progetto di creare una base permanente sulla Luna - che Bush aveva ipotizzato come trampolino logistico verso Marte - mentre del programma «Constellation» ciò che sopravvive è la capsula «Orion» anche se con mansioni ridotte perché sarà destinata ad essere adoperata esclusivamente come veicolo di emergenza per abbandonare una stazione spaziale oppure come vettore per testare la tecnologia necessaria a realizzare il successore dello Shuttle. «Si tratterà in gran parte di tecnologia robotica» assicurano fonti della Nasa, lasciando intendere che a questo filone di ricerca scientifica sarà destinata buona parte degli investimenti federali.

Il secondo pilastro del piano-Obama riguarda la ristrutturazione del Kennedy Space Center con lo stanziamento di 6 miliardi dollari nei prossimi 5 anni per realizzare tecnologie e infrastrutture capaci di rimodernare il quartier generale dell’Agenzia spaziale portando alla creazione di almeno 2500 posti di lavoro, per fare in qualche maniera fronte ai 7000 che andranno perduti a causa del taglio dello Shuttle. C’è infine un altro tassello del nuovo programma spaziale del governo che ha a che vedere con il luogo dove la Nasa effettuerà molti test perché ad affiancare i deserti dell’Ovest ci saranno anche le isole delle Hawaii. L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi fra la Nasa e il governatore delle Hawaii, Linda Lingle, secondo la quale «posizione geografica e caratteristiche fisiche» fanno delle isole natali di Obama «una straordinaria risorsa logistica per l’esplorazione del Sistema Solare».

Se in passato le Hawaii ospitarono i test delle passeggiate lunari degli equipaggi dell’Apollo e le acque circostanti accolsero l’ammaraggio delle capsule al ritorno dalla Luna, i progetti in arrivo «promettono di portarci all'avanguardia della ricerca scientifica nel mondo» assicura la Lingle, guardando con favore anche alle «positive conseguenze economiche che ciò avrà per noi».